giovedì 23 dicembre 2010

Roma XI, ecco la tv outdoor del Municipio

Quattro mila telespettatori l'ora sulla via Cristoforo Colombo, un migliaio sulla via Ostiense e altrettanti su viale Marconi. Non basta. La tv del Municipio Roma XI prepara  ad aumentare l'audience con altri due schermi9 che tra breve si accenderanno sulla Circonvallazione Ostiense e nei pressi di piazza dei Navigatori.
Ufficialmente il progetto si chiama “Il municipio d'informa”, in realtà la serie di pannelli ad alta visibilità che il presidente del parlamentino Andrea Catarci è riuscito a collocare sulle principali arterie della zona “controllata” sembrano una vera tv outdoor. Intanto il sistema è a costo zero perché l'ente territoriale, proprio grazie all'audience invidiabile, è riuscito a convincere una società privata a realizzare maxisxhermi e sistema di gestione a costo zero. A pagarlo ci pensa la pubblicità dinamica che fa apparire gli odiosi giga-manifesti come i dinosauri della promozione commerciale.
Il progetto è ancora sperimentale e prevede la somministrazione di un palinsesto giornaliero costituito per il 60 per cento dalle informazioni del Municipio alimentate dal portale istituzionale e per il 40 per cento da spot nazionali e locali. In un'apposita area le news in tempo reale , fornite dall'agenzia Agi.
Gli schermi sono visibili da grande distanza, hanno superato gli esami della Polizia per il Codice della Strada e del Genio Civile. E di fronte a tanta innovazione i vecchi pannelli a messaggio variabile dell'Atac fanno quasi sorridere. Un esempio qualificante di project financing, curato dalla società Ad Comunicazione che si è aggiudicata una gara ad evidenza pubblica che, oltretutto porterà nelle casse del Municipio 50 mila euro come percentuale sugli incassi pubblicitari. Non male se si pensa che è solo una sperimentazione.

http://www.affariitaliani.it/

lunedì 29 novembre 2010

Appia antica, serve un piano straordinario per il parco

Il Municipio XI approfitta della riapertura della Villa dei Quintili per tornare a parlare del parco dell'Appia Antica. Francesco Giro ha chiesto uno sforzo congiunto a Regione Lazio e Comune di Roma

In occasione della riapertura della Villa dei Quintili i riflettori sono stati accesi sulla questione “Piano straordinario per il parco dell’Appia Antica”. Decisivo in questo è l’intento dell’XI Municipio (che abbraccia oltre il 70% di terreno del parco) nei confronti del bene archeologico e naturalistico d’inestimabile valore quale è il Parco dell’Appia Antica. In occasione della riapertura della Villa dei Quintili il Sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro, ha chiesto uno sforzo congiunto a Regione Lazio e Comune di Roma, per l’apertura di un vero e proprio “parco archeologico”.

Il Presidente dell’XI Municipio Andrea Catarci
spera che Francesco Giro si riveli l’interlocutore adatto con il quale mostrare a Comune e Regione la necessità d’intervento sulla questione Appia Antica.“La Giunta Alemanno – spiega Catarci- ha definitivamente seppellito la possibilità di valorizzare le meravigliose aree dell'Appia Antica sotto il profilo naturalistico, paesaggistico e archeologico, concedendo agli abusivi tempi infiniti prima di respingere domande di condono palesemente strumentali, ben sapendo di impedire in tal modo la rimozione degli scempi e quindi la effettiva realizzazione del Parco archeologico. A garanzia della speculazione, il Comune ha negato al Municipio Roma XI anche le risorse indispensabili per contrastare l’abusivismo edilizio”

La Regione, dal canto suo, ha seguito lo stesso iter del Comune
dal momento che, con il passaggio al centro destra, ha completamente interrotto la collaborazione con il Municipio Roma XI, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e l’Ente Parco. Attraverso questo dialogo con la ex giunta di sinistra a capo della Regione Lazio, si era attuata un’azione di ripristino della legalità, con numerose demolizioni di fabbricati abusivi, nonché un’azione di persuasione sui responsabili di abusi a scegliere la strada dell’autodemolizione.

Il parco dell’Appia Antica, tagliato in due dalla via dell’Appia Antica, la cosiddetta Regina Viarum, che ha fatto la storia di Roma, attraversa l’Agro Romano dal centro della città alle pendici dei Colli Albani; è un percorso archeologico che attraversa grandi ville e sepolcri, il Circo di Massenzio e gli imponenti acquedotti. Costituito da aree naturali di grande valore, come la Valle della Caffarella e Tormarancia, dove la biodiversità è varia ed unica per un’area così inserita nella città,offre ai passanti anche un complesso catacombale che abbraccia la tradizione ebraica e cristiana. Tutto questo è il parco dell’Appia Antica.

Per tutto questo è indispensabile che la questione venga affrontata al più presto e se davvero il Sottosegretario Giro intende rilanciare un piano di tutela e bonifica dell’Appia Antica per realizzare il Parco archeologico è necessario che, come spiega Catarci “ appronti un piano straordinario  insieme al Municipio Roma XI che, tra le migliaia di fascicoli aperti, con le necessarie risorse potrebbe intervenire immediatamente almeno su un centinaio di casi”.

Appia antica, serve un piano straordinario per il parco

Il Municipio XI approfitta della riapertura della Villa dei Quintili per tornare a parlare del parco dell'Appia Antica. Francesco Giro ha chiesto uno sforzo congiunto a Regione Lazio e Comune di Roma

In occasione della riapertura della Villa dei Quintili i riflettori sono stati accesi sulla questione “Piano straordinario per il parco dell’Appia Antica”. Decisivo in questo è l’intento dell’XI Municipio (che abbraccia oltre il 70% di terreno del parco) nei confronti del bene archeologico e naturalistico d’inestimabile valore quale è il Parco dell’Appia Antica. In occasione della riapertura della Villa dei Quintili il Sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro, ha chiesto uno sforzo congiunto a Regione Lazio e Comune di Roma, per l’apertura di un vero e proprio “parco archeologico”.

Il Presidente dell’XI Municipio Andrea Catarci
spera che Francesco Giro si riveli l’interlocutore adatto con il quale mostrare a Comune e Regione la necessità d’intervento sulla questione Appia Antica.“La Giunta Alemanno – spiega Catarci- ha definitivamente seppellito la possibilità di valorizzare le meravigliose aree dell'Appia Antica sotto il profilo naturalistico, paesaggistico e archeologico, concedendo agli abusivi tempi infiniti prima di respingere domande di condono palesemente strumentali, ben sapendo di impedire in tal modo la rimozione degli scempi e quindi la effettiva realizzazione del Parco archeologico. A garanzia della speculazione, il Comune ha negato al Municipio Roma XI anche le risorse indispensabili per contrastare l’abusivismo edilizio”

La Regione, dal canto suo, ha seguito lo stesso iter del Comune
dal momento che, con il passaggio al centro destra, ha completamente interrotto la collaborazione con il Municipio Roma XI, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e l’Ente Parco. Attraverso questo dialogo con la ex giunta di sinistra a capo della Regione Lazio, si era attuata un’azione di ripristino della legalità, con numerose demolizioni di fabbricati abusivi, nonché un’azione di persuasione sui responsabili di abusi a scegliere la strada dell’autodemolizione.

Il parco dell’Appia Antica, tagliato in due dalla via dell’Appia Antica, la cosiddetta Regina Viarum, che ha fatto la storia di Roma, attraversa l’Agro Romano dal centro della città alle pendici dei Colli Albani; è un percorso archeologico che attraversa grandi ville e sepolcri, il Circo di Massenzio e gli imponenti acquedotti. Costituito da aree naturali di grande valore, come la Valle della Caffarella e Tormarancia, dove la biodiversità è varia ed unica per un’area così inserita nella città,offre ai passanti anche un complesso catacombale che abbraccia la tradizione ebraica e cristiana. Tutto questo è il parco dell’Appia Antica.

Per tutto questo è indispensabile che la questione venga affrontata al più presto e se davvero il Sottosegretario Giro intende rilanciare un piano di tutela e bonifica dell’Appia Antica per realizzare il Parco archeologico è necessario che, come spiega Catarci “ appronti un piano straordinario  insieme al Municipio Roma XI che, tra le migliaia di fascicoli aperti, con le necessarie risorse potrebbe intervenire immediatamente almeno su un centinaio di casi”.